Gelato fatto in casa: 5 gusti sardi

Cucina d'altri tempi:

Gelato fatto in casa ai 5 "gusti sardi"


Clicca qui sotto per vedere il video di preparazione



(al carrubo, al gattò, al mirto, alla saba, alle nocciole pralinate)

Gelato fatto in casa ai 5 "gusti sardi" Tziu Paulu
Gelato fatto in casa ai 5 "gusti sardi" Tziu Paulu


Arriva l'estate e il gelato diventa il dolce più richiesto e desiderato, il dolce che permette di trovare almeno un attimo di refrigerio dal caldo bollente.

Quando inizia a diventare un'abitudine quotidiana però, l'ideale è preparare da sé il gelato, in modo da evitare alcuni ingredienti poco salutari contenuti nei gelati confezionati e scegliere così quelli che ci fanno meno male, anche in base alle proprie intolleranze.

Può sembrare complicato preparare il gelato senza gelatiera ma non è così e il risultato è ottimo e piace sempre a tutti.

Io scelgo tra due versioni, quella con il latte condensato e la panna montata oppure quella con le uova e la panna montata vegetale e quindi senza lattosio.

Opto quasi sempre per quest'ultima, perché le nostre due galline adorate fanno delle uova buonissime e il gelato preparato con le loro uova è morbido e cremoso!


Primo gelato gusto sardo,

al carrubo


gelato-al-carrubo-fatto-in-casa
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Invece, proprio per la prima ricetta, ho utilizzato sia la versione con il latte condensato di cui è disponibile anche il video pubblicato su Youtube, cliccando su Gelato al Carrubo, oppure, visitando la pagina su questo blog, si può leggere la ricetta completa, sia la versione con le uova.

Il Carrubo è una pianta molto diffusa in Sardegna, soprattutto nelle zone dove il clima non è troppo rigido, e nel periodo tardo-estivo produce le carrube, frutto lungo e color marrone scuro che si può consumare sia fresco che secco.


Carrube, frutto del Carrubo
Carrube, frutto del Carrubo



Il gelato al Carrubo ha un gusto delicato, che qualcuno sente somigliante alla noce, qualcun'altro alla nocciola, comunque sia, sapore di frutta secca.

Io lo apprezzo molto però non bisogna abusarne perché ha un effetto astringente che potrebbe causare qualche disagio.



Secondo gelato gusto sardo,

al gattò


Gelato al gattò dolce sardo croccante
Gelato al gattò dolce sardo croccante


Il gattò è un dolce tipico sardo, croccante, la cui origine è incerta in quanto qualcuno lo attribuisce a una storpiatura del francese gateau (torta), altri ritengono derivi dalle dominazioni spagnole nell'isola, mentre Tziu Paulu afferma che...
Francia o Spagna,
l'importante è che se magna!

Di certo c'è la sua presenza nel 1926, nel libro "Canne al vento" di Grazia Deledda, che lo chiama gattò ma che in alcuni paesi della Sardegna, assume una pronuncia più marcata, diventando Cattò.

Oltre alla pronuncia vi sono differenze in base alla frutta secca utilizzata.
Se anticamente si usava prepararlo con i ceci, ora il gattò più apprezzato e diffuso è quello con le mandorle, ma per questa ricetta ho voluto variare gusto e usare le noccioline americane o arachidi, senza limone, solitamente immancabile nella ricetta del gattò.

Se vorrete assaggiare questo gelato dal gusto spettacolare e intenso, potrete scegliere se acquistare il gattò o se prepararlo in casa, del gusto preferito o cambiarlo ogni volta.

La base-gelato scelta questa volta è quella con 3 uova, 90 g. di zucchero e 200 ml. di panna montata vegetale, dopodiché ho mescolato a mano una manciata di pezzetti di gattò.

Una annotazione sulla preparazione:
una volta freddo, ho spezzettato il gattò in pezzi molto piccoli per non dovermi trattenere a masticare i pezzi croccanti che contrastano con la cremosità del gelato e invece questo passaggio si può evitare in quanto la maggior parte dello zucchero caramellato si discioglie nel gelato, conferendogli tutto il gusto proprio del gattò e lasciando "croccare" solo le arachidi e qualche pezzettino di zucchero caramellato.



Terzo gelato gusto sardo,

al Mirto


Gelato al mirto gusto sardo fatto in casa
Gelato al mirto gusto sardo fatto in casa


Il Mirto è un arbusto caratteristico della Sardegna, pur non essendo un endemismo, e questo lo si deve soprattutto alla produzione del liquore omonimo.

Ho assaggiato del gelato al mirto e confesso che non ho gradito molto ma anche per questo motivo ho voluto provare un'altra strada: il mirto bianco, ossia preparato con le foglie e non con le bacche del mirto (qualcuno prepara il mirto bianco con le bacche bianche ma è una preparazione diversa).


Bottiglia mirto bianco per gelato sardo
Bottiglia mirto bianco per gelato sardo



Il secondo motivo per cui ho scelto il mirto bianco è perché quello nero è stato bevuto tutto!!! Finito!

Anche per questo gusto sardo ho scelto la base-gelato con 3 uova, 90 g. di zucchero e 200 ml. di panna montata vegetale, alla quale ho aggiunto 2-3 cucchiai di liquore di mirto bianco, anzi, ho usato la crema di mirto bianco che quest'anno mi è venuta molto forte e così diluisco un pochino l'amaro col gelato!

Tra l'altro la crema di mirto è realizzata con l'infusione delle foglie in alcool e l'aggiunta di latte e zucchero, in pratica un latte condensato, ma ovviamente usare la crema alcolica come latte condensato è impensabile, per il suo contenuto di alcool).

Consiglio comunque di assaggiare prima di riporre nel freezer in modo tale da dosare la giusta quantità di gusto che può essere diversa per ciascuno di noi.

Per quanto mi riguarda, attribuisco al gelato al mirto, un profumo inebriante e un gusto intenso, aromatico e caratteristico, molto simile al sapore delle bacche, anche se realizzato con le foglie.



Quarto gelato gusto sardo,

alla saba (o sapa)


Gelato alla saba gusto sardo fatto in casa
Gelato alla saba gusto sardo fatto in casa


Mia madrina ogni anno mi regala qualche bottiglia o vasetto di saba (o mosto cotto o vino cotto) da lei preparata e l'anno scorso, d'estate, avendone ancora da parte, ho pensato di provarla nel gelato. Ho scoperto così che ci sta benissimo!


Bottiglia saba o sapa per gelato sardo
Bottiglia saba o sapa per gelato sardo



Quel gusto un pò dolce, un pò amaro, dona al gelato una particolarità non comune.

A dirla tutta penso stia meglio nel gelato che in alcuni dolcetti natalizi (guarda quelli da me preparati: pan'e saba, panigheddos de saba)!


Ancora un altro gusto sardo con la stessa base-gelato ossia 3 uova, 90 g. di zucchero e 200 ml. di panna montata vegetale, alla quale ho aggiunto 2-3 cucchiai di saba o sapa, abbastanza densa, più un cucchiaino per guarnire la superficie del gelato.


Consiglio comunque di assaggiare prima di aggiungere altri cucchiai e riporre nel freezer, in modo tale da dosare la giusta quantità di gusto, che può essere diversa per ciascuno di noi.



Quinto gelato gusto sardo,

alle nocciole pralinate


Gelato alle nocciole pralinate fatto in casa
Gelato alle nocciole pralinate fatto in casa



Che buone le nocciole pralinate, quelle delle feste di paese, quelle che nelle bancarelle profumano e invitano all'acquisto, in tanti gusti: nocciole, arachidi, mandorle...

Forse non sono una preparazione sarda ma si trovano in tutte le bancarelle delle feste patronali e le mie preferite sono comunque le nocciole e sono così buone che ho pensato di farci il gelato.


Nocciole pralinate delle feste
Nocciole pralinate delle feste



Di solito, sempre con la stessa base-gelato di 3 uova, 90 g. di zucchero e 200 ml. di panna montata vegetale, preparo una sorta di gelato alle nocciole con 1 cucchiaio di nutella e 20-30 grammi di nocciole sgusciate.

Ho semplicemente eliminato la nutella e ho pralinato le nocciole, che si possono facilmente acquistare anche già pronte. 

Una volta preparata la base basta aggiungere le nocciole, mescolando delicatamente a mano e aspettare quelle  4-5 ore almeno di freezer, per ottenere la giusta consistenza.

Il risultato è eccezionale, superlativo!
Per i miei gusti è uno dei gelati più buoni mai assaggiati.
Gelato cremoso, ricco di pezzetti croccanti e dolci... una delizia!


Provali tutti e condividi questa pagina... grazie! A presto.



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